Quando la carie è troppo profonda può verificarsi una pulpite o una necrosi della polpa (intesa come unità funzionale nell’insieme di nervo arteria e vena) del dente: in questo caso procederemo a trattare i canali coinvolti all’interno delle radici. Previa esecuzione di una radiografia per la determinazione della lunghezza del canale, viene eseguita l’asportazione della polpa con strumenti rotanti e lavaggi con agenti chetanti e ipoclorito o altri disinfettanti.

Finita la rimozione e preparati i singoli canali con perfetta conicità, questi vengono sigillati con cemento e guttaperca, poi successivamente il dente verrà ricostruito o ricoperto con una corona.

L’impianto è una vite generalmente in titanio che viene inserita nell’osso mascellare o mandibolare per sopperire alla perdita di un dente.
Nei casi più semplici richiede un’anestesia locale e una piccola incisione per mettere in evidenza la struttura ossea, ed, infine, la preparazione del sito con frese calibrate fino al raggiungimento di diametro e profondità desiderata.
Gli impianti chiamati a carico immediato prevedono che dopo il posizionamento venga anche inserita la corona protesica.
Nei casi più complessi di edentulia si possono inserire anche più impianti per realizzare delle strutture che si chiamano all-on-four o all-on-six, a seconda del numero di impianti inseriti, e l’applicazione di una protesi fissa chiamata Toronto.

Questa branca dell’odontoiatria tratta le malposizioni o disallineamenti dentali delle varie classi dentali.
Il trattamento può essere fatto con apparecchi fissi o mobili a seconda della gravità della situazione. Attualmente sono molto utilizzate e apprezzate dal punto di vista estetico anche le mascherine trasparenti, che richiedono, però, un maggiore impegno da parte del paziente, in quanto devono essere indossate per molte ore al giorno.
A volte nei casi più complessi, può essere necessario effettuare delle estrazioni dei primi premolari e dei denti del giudizio nel caso in cui interferiscano con la stabilità delle arcate.
Alla fine del trattamento, si esegue una stabilizzazione tramite splintaggio, o una contenzione con apparecchio mobile che necessita di essere indossato per il maggior numero di ore possibili.

Quando un dente è molto compromesso dal punto di vista estetico o dopo una devitalizzazione può essere necessario ricoprire il dente con una corona.
La corona può essere in resina (di solito provvisoria), ceramica, zirconia o in disilicato di litio. Il disilicato di Litio fa parte dei materiali che si utilizzano spesso nella sistematica CAD-CAM dopo un’impronta con scanner digitale, evitando le fastidiose impronte con i tradizionali materiali siliconici. È un materiale molto estetico e resistente in quanto si ottiene per molaggio da un blocchetto di materiale strutturalmente perfetto.

Il nostro studio dispone della moderna tecnologia Cad-Cam, all’avanguardia nel sistema digitale chiamata Cerec, che permette la presa di impronta, la progettazione e il molaggio del manufatto protesico. Con questo sistema si possono realizzare corone singole ma anche piccoli ponti o strutture anche più complesse inviando il file ottenuto all’odontotecnico che dispone di unità di fresaggio di grandi dimensioni.

La protesi mobile classica, in resina, è diventata una branca sempre meno richiesta con l’avvento dell’implantologia, anche se permette di eseguire la cosiddetta protesi sociale ripristinando la funzione masticatoria anche a chi non può, o non vuole, eseguite l’implantologia.

Un sistema di stabilizzazione protesica molto utilizzato è quello che viene eseguito con due impianti generalmente in posizione dei canini e aggancio alla protesi con sistema “maschio femmina” tipo dal ro o locator.
Lo scheletrato, pur essendo una protesi mobile presenta una struttura metallica che lo rende più esile e meno ingombrante. Può essere agganciato ai denti restanti, ma tramite delle strutture, dette attacchi, anche a delle corone protesiche, rendendo il tutto più estetico e stabile.

La conometria consiste nella protesizzazione di un’intera arcata con una struttura mobile previa ricopertura dei denti interessati, con delle corone dette conometriche, su cui si va ad inserire una corona analoga “femmina” che unita alle altre va a formare tutta l’arcata.

Nel corso di una visita si esegue un sondaggio, e se la misura che ne risulta in ogni singolo punto è superiore a 3, merita attenzione.
A volte, quando i denti sono trascurati dal punto di vista igienico, subiscono l’attacco della placca e del tartaro che progressivamente si accumula sulla radice fino a scollare la gengiva (gengivite con modesto sanguinamento) e poi a far riassorbire l’osso di supporto (parodontite con notevole sanguinamento) creando una cosiddetta tasca che provoca una progressiva mobilità del dente che inizia prima a dondolare e poi a sollevarsi e/o inclinarsi fino all’espulsione dall’alveolo.

La terapia consiste nella costante rimozione di placca e tartaro con strumenti ultrasonici e/o manuali, laser o terapia fotodinamica.
Il curettaggio e lo scaling con anestesia sono alla base del trattamento e, dopo un periodo di valutazione, si deciderà se intraprendere trattamenti di chirurgia resettiva o rigenerativa con innesti ossei e/o membrane.

Ha lo scopo di ripristinare o correggere la struttura del dente, danneggiata da carie o da traumi.
L’esecuzione prevede normalmente l’anestesia, la rimozione della parte cariata con strumenti rotanti e/o laser, e la successiva otturazione per il reintegro strutturale e funzionale del dente.
È possibile eseguire l’otturazione con materiali compositi o, se il dente è gravemente compromesso, è possibile eseguire un intarsio in composito, ceramica o con tecnica CAD-CAM in disilicato di litio, materiale che combina molto bene estetica e resistenza.

L’otturazione in composito prevede la rimozione della carie, l’applicazione di una matrice se necessaria (un particolare anello che viene posto intorno al dente per ripristinare le pareti eventualmente mancanti), il posizionamento dei cunei interprossimali (tra un dente e l’altro), il trattamento della superficie, il condizionamento di smalto e dentina, l’applicazione di un adesivo e l’otturazione con un materiale composito che verrà polimerizzato con una speciale lampada.

La tecnologia CAD-CAM presente in studio, ci offre la possibilità di effettuare un’impronta ottica con una telecamera speciale, di fare un progetto in 3D al computer e mandarlo in fresaggio ad un “tornio” particolare che in poco tempo ci darà un manufatto protesico finito, a seconda del materiale usato o da colorare e trattare in forno.

La cura dei denti, fin dalla più tenera età, è importantissima per la salute orale dei piccoli pazienti.
Consigliamo di fare una visita appena le condizioni bambino lo permettono in modo che si possano intercettare le lesioni cariose in fase precoce, rendendone così più agevole e meno stressante il trattamento. È molto importante che il bambino familiarizzi precocemente con l’ambiente dello studio e il personale, in quanto un primo trattamento in emergenza è sempre traumatico, nonostante la nostra attenzione al paziente e il trattamento al protossido di azoto.

In tenera età, è fondamentale che il genitore controlli il corretto spazzolamento, oppure che passi con una garzina bagnata di collutorio, sui denti dei bimbi.
Verso i 6 anni e in base alla capacità di spazzolamento dei denti si può valutare di effettuare la sigillatura dei molari permanenti, con una speciale resina che serve a coprire i solchi e a rendere il dente più facilmente detergibile.

In questa fascia di età si possono già vedere eventuali anomalie della dentizione e valutare se è il caso di intraprendere un percorso con l’ortodontista per trattare le patologie più comuni, come ad esempio morso crociato o aperto, posizionando un apparecchio disgiuntore sul palato o un apparecchio mobile funzionale.

Nel nostro studio poniamo particolare attenzione all’igiene e alla prevenzione della carie e delle infiammazioni della gengiva.
Tutti sappiamo che dobbiamo lavare i denti almeno tre volte al giorno, ma magari non lo facciamo correttamente e per un tempo adeguato. Ecco allora che l’odontoiatra e l’igienista dentale ti potranno dare dei consigli sull’uso, sul tipo di spazzolino, sulle tecniche di spazzolamento e sulla necessità di uno spazzolino elettrico.

Le sedute di igiene, oltre che per pulire i denti in maniera più approfondita, servono anche per valutare lo stato di salute generale di denti e gengive e per dare dei consigli su come mantenerli in salute. La frequenza di queste sedute normalmente è di circa sei mesi ma si può variare in base allo stato di salute gengivale o alla capacità di mantenimento dell’igiene domiciliare.